Lo Strappo Muscolare: cos’è e come si cura
Cosa è lo strappo muscolare
Gli strappi muscolari interessano solo i muscoli scheletrici, ossia i muscoli striati volontari che permettono il movimento e il mantenimento della postura del corpo. I muscoli scheletrici hanno dimensioni e forme diverse. I più grandi possono essere composti da centinaia di migliaia di fibre. Quando queste fibre si rompono, si parla di strappo muscolare.
La capacità del muscolo di accorciarsi e quindi di compiere le proprie funzioni, si definisce contrazione muscolare. La combinazione di contrazione muscolare e rilassamento è coordinata dal sistema nervoso, ossia durante la contrazione muscolare si verifica un accoppiamento elettromeccanico dove l’impulso nervoso viene propagato alla cellula muscolare e convertito in movimento. I muscoli scheletrici hanno la caratteristica di saper rispondere con eccezionale velocità agli impulsi nervosi, contraendosi rapidamente e intensamente. Pertanto sono gli impulsi nervosi che consentono agli atleti di correre, calciare, lanciare, ma anche semplicemente camminare e respirare.
Se l’impulso nervoso però determina uno sforzo in allungamento che il muscolo non è pronto a fare, si verifica lo strappo muscolare.
Lo strappo muscolare è, pertanto, una lesione indotta dalla contrazione muscolare causata da un intenso stress meccanico. Il muscolo che subisce uno strappo può non essere pronto perché non è adeguatamente allenato, o riscaldato oppure semplicemente perché inizia a essere stanco a fine allenamento.
Lo strappo muscolare può riguardare qualsiasi muscolo scheletrico del corpo, ma generalmente sono più soggetti a strappo i muscoli di gambe e braccia. Eccezionalmente si osservano strappi a muscoli di addome e schiena.
Tipologia di strappi muscolari
Possiamo quindi classificare gli strappi muscolari in:
- Strappo muscolare di I grado: il numero di fibre danneggiate è basso. Non c’è diminuzione della forza e della flessibilità nel paziente. La lieve lesione determina poco dolore e consente di proseguire l’attività fisica. Sarebbe comunque meglio interromperla e far valutare la lesione a personale medico al fine di evitare un peggioramento della condizione. Quando il numero delle fibre rotte è inferiore al 5% si parla di distrazione muscolare.
- Strappo muscolare di II grado: il numero di fibre danneggiate è maggiore (tra il 5% e il 50%). Si avverte un forte dolore nella zona interessata e nella maggior parte dei casi c’è la formazione di un ematoma (a volte non visibile). Questo grado di lesioni determina una significativa perdita di forza e movimento, risulta quindi impossibile continuare l’attività fisica. Anche a riposo l’area colpita può essere contratta, rigida e dolorante.
- Strappo muscolare di III grado: rottura completa o subtotale (3/4 delle fibre) di un muscolo. Si avverte dolore molto intenso, impotenza funzionale e si osserva la formazione di un ematoma importante. Si può anche notare un avvallamento nella sede della lesione. Queste lesioni a volte richiedono un intervento chirurgico.
- Infine si parla di stiramento (o elongazione muscolare) quando non vi è rottura delle fibre muscolari, ma solo un allungamento forzato: le fibre non si rompono ma si trovano costrette oltre la loro capacità elastica.
Cause degli strappi muscolari
La causa principale di uno strappo muscolare è un uso del muscolo oltre le sue possibilità.
Vediamo in dettaglio le cause degli strappi muscolari:
- Movimenti bruschi e violenti.
- Azione sbagliata durante attività fisica (salto, perdita di equilibrio, lancio).
- Mancanza della fase di riscaldamento prima dell’attività fisica.
- Mancanza della fase di stretching dopo l’attività fisica.
- Preparazione fisica non idonea (età, tonicità muscolare, problemi articolari, squilibri posturali e muscolari).
- Condizioni ambientali sfavorevoli (sbalzi di temperatura, umidità).
- Postura scorretta.
- Scarsa flessibilità.
- Abbigliamento e calzature non adatte.
- Mancanza di coordinazione.
Sintomi
I sintomi degli strappi muscolari includono:
- Dolore acuto e improvviso che peggiora mentre si contrae il muscolo.
- Perdita di forza e libertà di movimento.
- Impotenza funzionale.
- Gonfiore, lividi o arrossamento.
- Dolore a riposo.
- Incapacità di usare il muscolo.
Quando il muscolo subisce uno strappo, i pazienti spesso riferiscono un dolore simile a quello di una “pugnalata”.
Come curare uno strappo muscolare
Il trattamento di uno strappo muscolare dipende dalla diagnosi accurata del medico e la valutazione del fisioterapista. La gravità dello strappo e le conseguenze a cui il muscolo infortunato dovrà far fronte influiranno sulla durata del processo di guarigione e della riabilitazione.
Il grado di lesione di uno strappo muscolare e la terapia più adeguata possono essere stabiliti solo tramite un’ecografia.
La cura dello strappo muscolare prevede 2 fasi:
FASE 1
Il trattamento di prima linea per uno strappo muscolare nella fase acuta comprende cinque passaggi comunemente elencati nell’acronimo noto come P.R.I.C.E. dove:
- P sta per PROTEZIONE, ossia proteggere la lesione da ulteriori traumi, applicando una morbida imbottitura per ridurre al minimo l’impatto con eventuali oggetti
- R sta per RIPOSO, il riposo è necessario per accelerare la guarigione e ridurre il rischio di recidive
- I sta per ICE (GHIACCIO), applicare ghiaccio per indurre la vasocostrizione, contrastare l’infiammazione e far diminuire il dolore (mai per più di 20 minuti alla volta)
- C sta per COMPRESSIONE, avvolgere la zona interessata con una fasciatura morbida per ridurre ulteriormente il flusso sanguigno e favorire il drenaggio linfatico
- E sta per ELEVAZIONE, tenere il muscolo elevato nei momenti di riposo per favorire il ritorno del sangue venoso alla circolazione sistemica.
A questo primo trattamento può essere associata una terapia aggiuntiva con farmaci FANS come ibuprofene e/o paracetamolo che agiscono per ridurre l’infiammazione immediata (previa consultazione con medico o farmacista).
FASE 2
Finita la fase acuta, il fisioterapista può intervenire e attuare la fase di riabilitazione che si realizza in pratiche di riabilitazione o mediante terapia fisica.
Le pratiche riabilitative prevedono un iniziale rinforzo specifico e indolore della zona interessata, ma non solo. Si andranno, infatti, ad allenare anche i muscoli profondi della schiena e dell’addome, che hanno il compito di dare stabilità ai movimenti delle articolazioni di arti superiori e inferiori. Successivamente il fisioterapista proporrà al paziente esercizi di rinforzo specifici via via sempre più intensi fino a riallenare il gesto che ha prodotto la lesione.
Le terapie fisiche adottate dai fisioterapisti in casi di strappi muscolari sono:
- Tecarterapia;
- Ultrasuoni;
- Elettroterapia come la TENS;
- Onde d’urto;
- Laserterapia;
- Magnetoterapia;
- Ipertermia;
- Kinesio taping.
Solitamente nelle prime fasi si lavora a livello perimetrale rispetto alla lesione.
Infine è sempre consigliato un programma di mantenimento. Tornare all’attività sportiva in maniera indolore può far dimenticare il lavoro di riabilitazione e prevenzione svolto. Sarebbe auspicabile continuare a osservare le pratiche suggerite dal fisioterapista per evitare ulteriori infortuni.
Per saperne di più leggi l’articolo completo :
https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/strappo-muscolare/
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