Caso Clinico : riabilitazione da intervento alla schiena

Caso Clinico : riabilitazione da intervento alla schiena

 

Caso Clinico di successo: la storia di G.Garau 

 

 Il 03/07/2018 ho fatto un intervento di stabilizzazione della colonna per discopatia evoluta L4-L5 ed L5-S1.

 Un intervento non di poco conto: un intervento doloroso con la paura di tornare a camminare e a fare le cose che mi piacciono.  Mi sono recata nella struttura DiversaMente Benessere del Dott Lorenzo Rossi: non era la prima volta che mi affidavo a lui per i miei problemi.

Fisioterapista molto bravo non solo nella terapia motoria e manuale ma anche sul piano empatico, nel capire l’umore del paziente, pronto a spronarti, ad invogliarti e ad incoraggiarti!                                                                                                   

 Quando sono andata camminavo appena! Nel primo periodo ha trattato maggiormente il dolore; gradualmente mi ha fatto riacquistare la forza ed il controllo di tutta la colonna e l’equilibrio nel camminare; non pensavo che dopo l’intervento non avrei potuto più piegarmi in avanti, muovermi “liberamente” e ritornare piano piano alla normalità

Sono andata vari mesi…una volta a settimana: aumentava gli esercizi fino ad arrivare al traguardo desiderato con grande soddisfazione per entrambi. Il  Dott Rossi è molto bravo su tutti i fronti!  Non mi stancherò mai di ringraziarlo per quanto mi è stato di aiuto perché dopo l’intervento io dipendevo dagli altri…e questa cosa è una cosa che non ho mai sopportato!

 

 Se soffri degli stessi sintomi e problematiche contattaci subito al 3474964555 e ci occuperemo di te con una terapia personalizzata ed efficace.

 

 

 

 

 

 

 

NON E' SOLO QUELLO CHE FAI, MA CIO' CHE PENSI DI FARE CHE FA LA DIFFERENZA.

NOI TI AIUTIAMO A FARLA!

Fratture del rachide cervicale

Fratture del rachide cervicale

 

Le fratture vertebrali non hanno un’incidenza molto alta sia nei confronti degli altri segmenti vertebrali e che di altre strutture ossee.

Non è frequente vedere questo tipo di condizioni cliniche in centri privati di fisioterapia, ma se non incorrono patologie più gravi, possono anche essere trattate da un fisioterapista esperto.

Le fratture vertebrali si dividono in due grandi gruppi:

Le fratture mieliche: tutte quelle fratture vertebrali che includono un interessamento midollare. Per le importanti conseguenze neurologiche ne derivano, come la tetraplegia, questo tipo di fratture sono trattate per lo più in centri neurologici specializzati.

Le fratture amieliche: che come suggerisce il nome, non hanno conseguenze sul sistema nervoso. Questo tipo di fratture sono trattate anche in centri privati di Fisioterapia.

 

Segni clinici di frattura cervicale

La sintomatologia è rappresentata dai seguenti fattori:

  • Atteggiamento del capo in flessione;
  • Dolore spontaneo che si accentua alla pressione del segmento lesionato;
  • Forte contrattura muscolare.

Nel caso di complicazioni al midollo spinale saranno presenti anche altri sintomi, come:

  • La tetraplegia flaccida con assenza di riflessi;
  • La paralisi vescicale e rettale;
  • La paralisi respiratoria, nel caso in cui la lesione fosse alla prima, alla seconda o alla terza vertebra;
  • La paralisi del diaframma, poiché il nervo frenico che controlla questo muscolo origina dalla terza radice cervicale.

Ci sono anche altre condizioni presenti anche nelle fratture mieliche dorso-lombari come le broncopolmoniti, le cistopieliti ecc…

Trattamento

Il trattamento delle fratture cervicali si discosta da quello delle fratture dorso-lombari poiché risulta difficile ottenere una riduzione incruenta, l’immobilizzazione infatti si effettua con una minerva gessata che si fa tenere per circa 90 giorni.

Esistono poi anche condizioni in cui è necessario l’intervento chirurgico.

L’immobilizzazione è un elemento fondamentale in ogni caso di frattura, poiché permette in prima analisi di non peggiorare le condizioni e poi di poter velocizzare i tempi di recupero, favorendo la corretta calcificazione.

La fisioterapia della frattura del tratto cervicale:

La fisioterapia successiva a una frattura vertebrale cervicale amielica ha lo scopo di rieducare il paziente al corretto movimento del corpo, in particolare del collo, al fine di poter fargli recuperare più movimenti possibili. Nei casi più lievi, se il paziente è seguito da un valido fisioterapista riesce ad ottenere un recupero motorio completo!

In ogni ciclo terapeutico il fisioterapista nel primo periodo terapeutico effettuerà un trattamento antalgico e antinfiammatorio, allo scopo di far diminuire il dolore e migliorare la mobilità dei tessuti.

Oltre alla massoterapia, nei casi in cui è possibile si applicano mezzi fisici ad alta tecnologia che dando uno stimolo biologico portano ad accelerare i tempi di guarigione come:

Dopo qualche seduta si inizia ad impostare un training di stabilizzazione, con esercizi mirati a rinforzare la muscolatura stabilizzatrice del collo che possa garantire “stabilità” al tratto cervicale che deve sostenere il cranio, uno degli elementi più pesanti del nostro corpo.

Questo è un momento molto delicato del percorso terapeutico, gli esercizi devono essere eseguiti bene affinché non vi sia alcuno scompenso, e il loro dosaggio è fondamentale per rendere l’esercizio “allenante” e non inutile o dannoso. Questo è il tempo propizio per far vincere e superare al paziente ogni forma di “paura” a muovere; (comportamento di ansia/evitamento, paura che il movimento sia dannoso)

Con il passare del tempo si iniziano ad inserire esercizi che riguardano tutta la colonna, e spaziano dal recupero dell’equilibrio al miglioramento della funzionalità.

Ricordiamo che non sempre è possibile un recupero completo per questo tipo di fratture, ma l’importante per è che avvenga il 100% del recupero possibile, per questo consigliamo sempre di rivolgersi al proprio Fisioterapista di fiducia.

 

 Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/cervicale/fratture-della-cervicale/

NON E' SOLO QUELLO CHE FAI, MA CIO' CHE PENSI DI FARE CHE FA LA DIFFERENZA.

NOI TI AIUTIAMO A FARLA!

Cervicalgia: cura e rimedi!

Cervicalgia: cura e rimedi!

 

Il dolore al collo (insieme al mal di schiena) è uno dei malesseri più diffusi nel mondo occidentale.

Circa il 50% della popolazione, infatti, ha sofferto di dolori cervicali almeno una volta nella vita e risulta che subito dopo la lombalgia, la depressione e i dolori articolari sia una delle patologie che abbiano creato più malesseri e che causino più anni di invalidità.

Le cause

La cervicalgia è, generalmente, un dolore localizzato in corrispondenza del collo e che, spesso, si irradia verso le braccia e le spalle.

Le cause possono essere molteplici e variegate:

  • Come conseguenza della deformazione e/o alterazione delle superfici cartilaginee intervertebrali determinate dall’artrosi e dall’infiammazione. In questo caso, può coinvolgere in maniera variabile la muscolatura, i legamenti del collo, delle spalle e i nervi cervicali che innervano le strutture sensitive e muscolari;
  • Come conseguenza di una semplice contrattura muscolare non legata a fenomeni degenerativi (quindi totalmente reversibili);
  • Cattiva postura, legata alle nostre cattive abitudini di restare a lungo sul cellulare o sul PC;
  • Come il risultato di poca attività fisica e una vita principalmente sedentaria;
  • Come conseguenza di un eventuale colpo di freddo;
  • Il risultato di posizioni assunte erroneamente durante il sonno e/o cuscini non adatti;
  • Il risultato di difetti e/o malocclusioni dentali, ovvero rapporti anomali tra i denti della mascella e quelli della mandibola;
  • Situazioni di stress eccessivo;
  • Nei casi più gravi può essere causata dalla lesione di muscoli e articolazioni del collo causati da fattori traumatici e/o sforzi eccessivi.

Cervicalgia acuta

La cervicalgia acuta è la forma più comune di dolore al collo ed è causata, spesso, da una brusca estensione dei muscoli del collo come nel cosiddetto “colpo di frusta”.

Il forte dolore al collo insieme al mal di testa e vertigini sono i tre sintomi nonché l’identikit perfetto dei tre malesseri che caratterizzano la cervicalgia acuta insieme alla nausea, alla perdita di equilibrio e ai problemi di udito.

Un buon e tempestivo trattamento ne riduce l’intensità del dolore e restituisce al collo l’abituale capacità di movimento, senza causare l’insorgenza di disturbi peggiori.

Cervicalgia miotensiva

La cervicalgia miotensiva detta anche cervicalgia da stress è una delle più frequenti cause di dolore cervicale causata, appunto, da stress psico-emotivo e da stress posturale.

Una tensione muscolare eccessivamente prolungata, infatti, può essere causa di infiammazione del tessuto muscolare, una situazione di per sé molto dolorosa.

Simile ai sintomi della cervicalgia classica, il disturbo miotensivo può essere determinato inoltre da:

  • Dolore oppressivo descritto come “un peso eccessivo sulle spalle”;
  • Dolori nell’area posteriore e laterale del cuoio capelluto fino a sfociare in vere cefalee.

Esercizi e prevenzione

Esistono diversi esercizi (sempre da verificare col fisioterapista) per allentare le tensioni cervicali o per migliorarne la mobilità e la funzionalità (alcuni esempi):

  1. In posizione eretta, inclinate lentamente il capo a destra e a sinistra.Ad ogni espirazione, sentite i muscoli allungarsi e raccogliete energia nel momento dell’inspirazione, alzando in maniera alternata le braccia. Spingete, poi, entrambi gli arti indietro.
  2. Con le mani dietro la nuca, spingi in avanti e verso il bassola testa, focalizzando l’attenzione sulla sensazione di tensione. Poi, con una mano sul capo cerca di esercitare una trazione laterale verso destra e sinistra, mantenendo ben ferme le spalle.

Per prevenire la cervicalgia risulta molto utile:

  • Evitare di tenere posture sbagliate per un tempo prolungato. I muscoli si adattano alla posizione assunta: assumendo una posizione sbagliata, il muscolo tende ad accorciarsi e, attraverso la contrazione, ha un ridotto apporto di sangue e ossigeno che causano dolore, sensazione di bruciore e rigidità (i sintomi tipici della cervicalgia);
  •  Imparare a rilassarsi è indispensabile per “sopravvivere” a questo disturbo, portando innumerevoli benefici;
  • La fisioterapia è sicuramente una ottima soluzione di cura e/o di prevenzione.

E’ importante ricordare di evitare le soluzioni fai da te e farsi consigliare dal proprio fisioterapista di fiducia, che saprà consigliarvi al meglio.

 

Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/cervicale-cura-e-rimedi-per-la-cervicalgia/

NON E' SOLO QUELLO CHE FAI, MA CIO' CHE PENSI DI FARE CHE FA LA DIFFERENZA.

NOI TI AIUTIAMO A FARLA!

Sfatiamo miti e luoghi comuni sulla nostra schiena

Sfatiamo miti e luoghi comuni sulla nostra schiena

Le patologie della schiena (colonna vertebrale), continuano, in ogni studio e centro di fisioterapia, ad essere le più frequenti ed a richiedere quotidianamente il nostro intervento.

Spesso vedo pazienti molto disorientati, confusi e sicuramente sofferenti ed in cerca della soluzione magari “miracolosa” ; o pazienti che, a mio avviso, non hanno ricevuto la necessaria attenzione in termini di tempo e di ricerca della vera o verosimile causa/fonte del proprio dolore. Guardare solo immagini radiografiche e trarne una conclusione/diagnosi, è come guardare una macchina senza aprirne il cofano e pretendere di indovinarne un difetto del motore…credo, invece, che sia assolutamente necessario mettere in relazione sintomi clinici, anamnesi, fattori contestuali bio-psico-sociali con eventuali indagini strumentali. Troppo spesso ricevo in studio pazienti che addirittura si “identificano” con l’etichetta diagnostica ricevuta: “sono un lombalgico”!  “sono una emicranica”!  “ormai il mio dolore è Cronico”!…e questa nominalizzazione generica non lo aiuterà affatto  nel suo percorso di guarigione. Diverso è dire “sei una persona che adesso soffre di dolore lombare”,  perchè questo già presuppone la guarigione, soprattutto se non andiamo a curare semplicemente i sintomi, ma puntiamo ad individuare la cause e/o le diverse fonti (fisiche e non solo), della condizione algica del paziente. Ancora, troppo spesso ascolto storie di persone che cercano esclusivamente la soluzione definitiva nel trattamento chirurgico, magari delusi da altri trattamenti conservativi che hanno badato a “spegnere” solo i sintomi.

Nella mia esperienza tante volte, solo ascoltando bene il paziente mentre racconta la sua storia, dettagliata da risposte a mie specifiche domande su altri aspetti della sua vita,  sociali,  lavorative, affettive e su convinzioni (molto spesso poco funzionali alla guarigione), si aprono varie “strade da poter percorrere insieme a lui verso la guarigione, o comunque la risoluzione del suo problema”, piccolo o grande che sia!

Altro aspetto molto importante che noto, da dover affrontare col paziente e col familiare da cui spesso è accompagnato, è la necessità e l’utilità di fornire spiegazioni sui possibili  meccanismi e comportamento del dolore : come funziona neuro-fisiologicamente e come distinguerlo tra acuto e cronico. Bisogna assolutamente chiarire al paziente ed al suo  familiare, che la percezione del dolore, acuto o cronico che sia (secondo le recenti evidenze scientifiche),  è certamente a livello del sistema nervoso centrale e non “nel tessuto” periferico. Quante volte, infatti, facciamo esperienza di dolore che seppur un tessuto primariamente danneggiato dopo la naturale guarigione e/o con l’aiuto di trattamenti, continua a disturbare il nostro benessere…non si tratta di un “dolore fantasma, immaginario” che il paziente “ha in testa” ; la sofferenza è reale, si sta male…ed i meccanismi ed i centri del dolore sono a livello del sistema nervoso centrale…quindi “anche in testa”!

Altresì è di grande utilità spiegare il possibile effetto di alcuni pensieri, convinzioni, credenze  e stati d’animo relativi al dolore che stiamo vivendo, quali catalizzatori e/o conservatori di  infiammazione, dolore prolungato, limitazioni funzionali della colonna e delle grandi articolazioni.

In ultimo, non certo per importanza, è utile chiarire il ruolo fondamentale  di un regime alimentare adeguato, e quanto sia necessario ritrovare equilibrio a tavola selezionando alimenti che per qualità e/o quantità possono modulare lo stato infiammatorio presente…

Ecco come è fondamentale avere una visione completa del paziente, e considerarlo integralmente come una unità psico-neuro-muscolo-scheletrica!

Un altro luogo comune da sfatare è questo: “il mio amico, il mio familiare…ha fatto il trattamento X, ha preso il farmaco Y, è andato dal dott. Z, ed ora sta meglio, sta bene, è guarito; io invece sto sempre male, non c’è niente da fare”!

Se mettiamo insieme tutte le considerazioni sopra esposte, va da sé che  ogni paziente con la sua patologia (a parità di ernia discale!), con la sua storia personale e clinica e quindi con la sua esperienza del dolore, è unico e di conseguenza il trattamento per lui sarà personale come personali saranno i suoi tempi di guarigione. Quindi non esiste il trattamento migliore, lo specialista “mago”, la tecnica panacea o l’ultima scoperta farmacologica che faccia miracoli…Non esiste lo sport migliore, l’attività fitness che vada bene per tutti: esiste certamente il MOVIMENTO con i suoi effetti benefici e terapeutici, l’importante che piaccia e venga svolto con piacere, affinché produca il massimo potenziale del benessere per ciascuno.

Ecco perché sono convinto che il trattamento efficace presupponga:

  • Una visita/valutazione che tenga conto dei vari aspetti della vita del paziente;
  • Un percorso terapeutico personalizzato ed integrato (condiviso col paziente), da vari approcci di terapia manuale, esercizio terapeutico e terapia strumentale;
  • Un cambio di stile di vita e di abitudini alimentari, lì dove sia necessario;
  • Uno futuro stile di “auto-trattamento” (fitness generico o sport specifico), che mantenga nel tempo gli effetti benefici del trattamento stesso, affinché il paziente non affidi il suo benessere necessariamente ad una terza persona.

 

Dott. Lorenzo Rossi fisioterapista

 

 

 

NON E' SOLO QUELLO CHE FAI, MA CIO' CHE PENSI DI FARE CHE FA LA DIFFERENZA.

NOI TI AIUTIAMO A FARLA!

Dolori da postura

Dolori da postura

La postura è il modo in cui il nostro corpo si posiziona nello spazio circostante per reagire alla forza di gravità.

Esistono moltissime tipologie differenti di posture, che variano a seconda della posizione (in piedi, seduta, sdraiata), dal tipo di movimento che si sta eseguendo e dalla persona presa in esame.

Al giorno d’oggi, il tipo di vita che conduciamo più o meno tutti, molto sedentaria e con alto carico di stress ci porta spesso ad assumere forme posturali che non sono benefiche per il nostro organismo (pensiamo a quanto sono ancora più invalidanti in queste giornate chiusi in casa!).

Ovviamente se assumiamo una postura poco idonea al nostro organismo per molte ore al giorno, per molti giorni all’anno e per molti anni, inizialmente si potranno avere dolori occasionali ma a lungo andare porta a delle vere e proprie deformità articolari dalle quale è difficile uscirne, anzi talvolta è praticamente impossibile, basta pensare a molte persone anziane con la schiena curva e flessa in avanti.

sintomi di un’alterata postura del collo sono:

  • Mal di testa: possono essere dolori che dal collo si protraggono nella parte posteriore del cranio, oppure che sono riferiti in punti della testa come la fronte, o gli occhi dove ci sono alcuni punti di dolore riferito che derivano dal muscolo sternocleidomastoideo;
  • Vertigini: delle alterazioni posturali e di movimento del tratto cervicale, in particolare della parte alta, possono alterare alcune informazioni propriocettive che giugno al sistema nervoso centrale, che reagisce producendo vertigini e problemi di equilibrio;
  • Dolore locale: che è presente sia alla palpazione che al movimento.
  • Dolore irradiato nel tratto dorsale, ci sono dei punti trigger in prossimità delle scapole che derivano da problematiche del tratto cervicale;
  • Cervicobrachialgia: dolore che dal tratto cervicale si irradia lungo l’arto superiore, anche fino alla mano, nel territorio innervato da uno o da tutti i nervi del plesso brachiale.

Possibili cure

Per trattare questo tipo di condizioni è necessario che il fisioterapista esegua una valutazione iniziale in cui possa valutare a quale distretto appartenga quella determinata sintomatologia.

Una volta effettuata la valutazione il trattamento fisioterapico, per qualsiasi distretto della colonna, si compone di tre elementi:

  • Terapia manuale: esistono moltissime scuole differenti in Italia che spaziano dalla filosofia osteopatica alle scuole anglosassoni e/ australiane. Molti fisioterapisti oggi eseguono trattamenti integrati in cui utilizzano tecniche appartenenti a scuole differenti.
  • Mezzi fisici: laser, ultrasuoni, elettroterapiatecarterapia, pompa diamagnetica, interix, terapia con vibrazioni ecc…
  • Esercizi terapeutici: esercizi di allungamento, esercizi di rinforzo, esercizi di propriocezione, esercizi di equilibrio, ecc..

 

Come prevenire i dolori posturali

 

Le condizioni dolorose del tratto dorsale consistono in un dolore locale che può essere in un punto specifico oppure in un’area. Solitamente è unilaterale ma può a volte può irradiarsi fino in testa, sul braccio o lungo le coste.

Quelli del tratto lombare invece possono essere:

  • Dolore a fascia bilaterale: che solitamente è causato dal disco intervertebrale;
  • Dolore puntiforme: causato dalle faccette articolari o da una contrattura;
  • Dolore che si irradia lungo l’arto inferiore. Questa tipologia di sintomo può riguardare un trigger point, la lombosciatalgia o la lombocruralgia.
    La lombosciatalgia è data dal dolore in sede lombare che si irradia lungo la regione dell’arto inferiore innervata dal nervo sciatico che è quella postero laterale, mentre la lombocruralgia è data da dolore in sede lombare e irradiato lungo il distretto innervato dal nervo crurale, che sarebbe l’area anteriore della coscia. 

Non esiste un metodo miracoloso in grado di prevenire le condizioni dolorose date da un’alterazione posturale, ma sicuramente tanti piccoli accorgimenti.

Per prima cosa sarebbe bene andare dal tuo fisioterapista di fiducia per fare una valutazione di controllo e prendere consapevolezza del tipo di postura che assumi.

Dopo di che, una volta che sai su quali aspetti puoi migliorare, il fisioterapista ti saprà consigliare gli esercizi e le posture che fanno al tuo caso.

Ricordati sempre di mantenere le curve fisiologiche: se sei molte ore seduto in macchina o a lavoro utilizza un cuscino lombare da applicare dietro la schiena, quando vedi i messaggi al cellulare tira più su la mano in modo da non dove essere piegato troppo in avanti con la testa.

Tutto questo, se affiancato da un’attività sportiva regolare e da un regime alimentare sano ti aiuterà a mantenerti in ottime condizioni.

Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/cervicale/dolori-da-postura/

NON E' SOLO QUELLO CHE FAI, MA CIO' CHE PENSI DI FARE CHE FA LA DIFFERENZA.

NOI TI AIUTIAMO A FARLA!

Cervicale quando e come curarla…

Cervicale quando e come curarla…

 

Pur essendo un disturbo comune, l’infiammazione alla cervicale non è certo una cosa da poco. La mancata cura o comunque la sottovalutazione di alcuni sintomi legati alle patologie di questo distretto corporeo, infatti, potrebbero evolvere in conseguenze poco piacevoli.

Cosa significa dolore cervicale?

Avere un problema cervicale, significa essere affetti da un’infiammazione acuta delle vertebre cervicali, caratterizzata da forti rigidità, disturbi come tensioni muscolari o trigger point o avere disturbi ai nervi di questa zona del corpo, causati da compressione degli stessi, creati dalle strutture anatomiche vicine, come i dischi che si trovano tra le vertebre (protrusioni o ernie del disco), dalle strutture ossee (artrosi o stenosi).

Queste problematiche possono aumentare in maniera esponenziale la tensione dei muscoli che lavorando male usurano le vertebre, sino a trasformare il malessere in un disturbo cronico come l’artrosi, la discopatia e l’ernia.

Un fisioterapista specializzato attraverso una valutazione specifica può, individuare quale sono gli elementi clinici più rilevanti e programmare interventi riabilitativi efficaci, come la terapia manuale, l’esercizio terapeutico e/o la terapia fisica strumentale.

Il dolore cervicale e la nausea

La nausea è una sensazione di malessere generale non ben definita che si avverte tra faringe e stomaco nonché uno dei sintomi più fastidiosi attribuiti ai disturbi della cervicale anche se non sono sempre ben chiare le motivazioni della sua comparsa.

Questo può accadere principalmente per due motivazioni:

  • Eccessiva stimolazione del Nervo Vago (stimolazione eccessiva della muscolatura del collo e che può causare sudorazione e nausea);
  • Rigidità delle articolazioni cervicali

Anche le vertigini o la sensazione di sbandamento, possono essere spesso legate al tratto cervicale infiammato o che abbia qualche problema. In questi casi, successivamente ad una valutazione specifica e differenziata a cura del fisioterapista specializzato, si faranno trattamenti specifici.

Dormire bene per prevenire il dolore cervicale

La zona cervicale è una delle zone più soggette alla manifestazione del dolore sia durante il riposo che durante il risveglio poiché può essere soggetta a posizioni scorretta per lungo tempo, mettendo in tensione le varie strutture muscolari e articolari, creando il cosiddetto sovraccarico funzionale.

Come poter rimediare a questo problema? Esistono pensieri divergenti riferiti a questo argomento ma le soluzioni più utilizzate sono l’utilizzo di cuscini per la cervicale, e la scelta di dormire senza cuscino. La scelta del cuscino per la cervicale o di toglierlo completamente, è da fare insieme al proprio fisioterapista, infatti ogni quadro clinico è diverso dall’altro e quindi non esiste un cuscino cervicale che vada bene per tutti i casi.

Anche le persone senza disturbi possono valutare con il proprio fisioterapista quale è in modo migliore per dormire e quale materasso o cuscino è meglio utilizzare. Nel momento in cui compaiono i dolori durante il riposo, quindi, devono apparirci come un campanello di allarme: potrebbe essere presente, infatti, un problema muscolare e vertebrale.

In ogni caso il cuscino deve sorreggere, adattarsi al peso della testa e mantenere la testa in posizione neutra (allineata al resto del corpo, sia da supini che sdraiati su un fianco), mantenendo la percezione in una posizione media (né troppo alta né troppo bassa).

Inoltre è consigliato, soprattutto che chi soffre di problemi cervicali di dormire lateralmente o in posizione supina (a pancia in su).

 

Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/cervicale-quando-preoccuparsi-e-come-curarsi/

NON E' SOLO QUELLO CHE FAI, MA CIO' CHE PENSI DI FARE CHE FA LA DIFFERENZA.

NOI TI AIUTIAMO A FARLA!