Mal di Testa da Abuso di Farmaci

Mal di Testa da Abuso di Farmaci

 

Molto spesso per curare o semplicemente alleviare un mal di testa persistente assumiamo vari tipi di farmaci.

 Il Mal di Testa da sovrauso di medicinali è una forma di cefalea secondaria che consegue a un uso eccessivo e spesso errato di medicinali o farmaci, antidolorifici o antinfiammatori, per la gestione dell’emicrania o della cefalea di tipo tensivo.

 Rappresenta la terza forma di cefalea più prevalente al mondo, dopo la cefalea di tipo tensivo e l’emicrania.

Le persone che usano questi medicinali per più di 2-3 volte alla settimana per più di 10 giorni al mese (in caso di farmaci specifici) o per più di 15 giorni al mese (nel caso di farmaci antidolorifici o antinfiammatori da banco) instaurano un circolo vizioso che determina questa condizione clinica.

Questa forma di cefalea colpisce soprattutto le persone con emicrania e rappresenta una delle cause principali che determinano il passaggio dall’emicrania di tipo episodico (che dunque ha periodi di remissione) all’emicrania cronica o persistente dove gli attacchi diventano quasi quotidiani.

 I farmaci associati che possono favorire tale sviluppo sono principalmente quelli a base di caffeina, la codeina, il paracetamolo, i triptani e gli ergotaminici.

 

Sintomi e disordini associati                                                                                                                            

Risulta di vitale importanza avere una valutazione accurata e precisa della causa del problema, seguita da opportuni trattamenti per migliorare le risposte del sistema nervoso e ridurre la frequenza e disabilità del mal di testa.

Le principali comorbidità sono:

– disturbi del sonno;

– ansia e depressione;

– disfunzioni gastrointenstinali e disturbi o deficit alimentari;

– dolori cervicali e temporo-mandibolari.

 

Alimentazione                                                                                                                                          

L’alimentazione ha un ruolo importante in coloro che soffrono di emicrania ed è un fattore che va sempre valutato prima ancora della prescrizione farmacologica. 

La prescrizione di diete specifiche col medico specialista esperto in cefalee e/o col nutrizionista è stato dimostrato rappresentare un approccio utile e fondamentale per chi soffre di emicrania.

Le diete low-fat, cioè programmi alimentari a basso contenuto di grassi, normoproteici e a base di fibre, le diete vegane e le diete basate sull’ eliminazione di cibi “irritativi”, sono in grado di ridurre l’uso di farmaci e la frequenza, l’intensità, la durata degli attacchi di emicrania.

I sintomi dell’emicrania sono conseguenti ad alterazioni infiammatorie neurovascolari di che coinvolgono particolari circuiti neurali. In una persona con emicrania, tutto ciò che può irritare e favorire un processo infiammatorio è dannoso. 

La carne, i derivati animali e altri alimenti industriali sono ricchi di proprietà infiammatorie e dunque la loro riduzione o eliminazione può essere benefica. Anche la perdita di peso ha benefici dimostrati.

 

 Rachide cervicale come origine del problema                                                                                              

I disordini e dolori cervicali sono spesso associati all’emicrania. È stato osservato che il 70-90% delle persone con emicrania presenti rispettivamente problemi mandibolari e cervicali prima, durante o dopo gli attacchi che vengono però ignorati o considerati solo come sintomo dell’emicrania stessa.

Il sistema nervoso di una persona con emicrania, già per natura più sensibile, può divenire ipersensibile ed ipereccitabile a causa di problemi cervicali.

I sintomi dell’emicrania sono la risposta di allarme e protezione del tuo cervello. Sono la sirena di emergenza che si accende perché qualcosa non funziona più in modo ottimale ed un incendio si è acceso.

E la causa di questo incendio può essere un problema del rachide cervicale!

Inoltre, i disordini cervicali possono produrre e riferire dolori e altri sintomi sulla testa, simulando delle vere e proprie emicranie o cefalee di tipo tensivo che possono essere mal diagnosticate.

Per questo motivo ogni persona che soffre di emicrania ha il diritto e deve ricevere un’accurata valutazione del rachide cervicale soprattutto quando lamenta dolori e rigidità del collo prima, durante o dopo gli attacchi di cefalea.

Conclusioni

Il Mal di Testa da abuso di medicinali colpisce le persone con emicrania che presenta appunto numerose comorbidità o disordini associati.

 Una volta risolto il problema dell’assuefazione e intossicazione da medicinali, queste comorbidità vanno indagate al fine di individuare i fattori co-causativi determinanti perché su questi si deve intervenire con valutazioni multidisciplinari e opportuni trattamenti fisioterapici specifici atti a migliorare realmente le risposte del sistema nervoso e ridurre la frequenza e disabilità del mal di testa.

 

 

Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.clinicadelmalditesta.it/cefalea-sovrauso-medicinali/ 

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Caso Clinico: il racconto di Michela

Caso Clinico: il racconto di Michela

 

Michela 50 anni, restauratrice.

Da quando ne ho memoria il mal di testa accompagnava ogni mio malanno, ma quando ero piccola non si dava molta importanza alla cosa perché la convinzione generale era che confondessi le varie problematiche; se proprio necessario al caso si risolveva con un po’ di Tachipirina o le molto abusate gocce di Novalgina.

Ma ahimè questa mia problematica è continuata anche in adolescenza e con il crescere dell’età parallelamente aumentava il problema del male oscuro.

Mai nome fu più appropriato per un male che risucchiava le mie giornate costringendomi a letto tra dolori lancinanti al buio, al silenzio ed al digiuno dato che era immancabile anche il rovinoso vomito. Ognuno di noi ha provato cos’è il dolore fisico e non penso di esagerare se affermo che il mal di testa può essere catalogato tra i mali peggiori e invalidanti.

Tra i vari episodi mensili spesso sono ricorsa al pronto soccorso perché la terapia farmacologica da fare a casa,  con importanti dosaggi di antinfiammatori ed antidolorifici e persino oppioidi, risultava inefficace.

Nelle molte visite specialistiche mi sono sentita dire di tutto …”Signorina lei deve partire per un isola deserta, ma c’è una controindicazione ed è che prima o poi dovrà tornare…..” e nelle quali le sole terapie farmacologiche sembravano più devastanti del male stesso.

Terapie che, da non brava paziente o cavia, non me la sono sentita di seguire anche perché ero convinta che quella non fosse la strada giusta.

Il lavoro mi porta inoltre ad assumere posture sbagliate: posizioni che agevolano la ricerca di una più attenta concentrazione visiva e che mi obbligano a forzare sempre i soliti muscoli, così da indurmi ad assumere posture antalgiche errate che peggiorano maggiormente la situazione.

Negli anni ero diventata restia ed avevo perso fiducia anche nella fisioterapia perché i vari trattamenti si sono sempre ridotti ad un effimero benessere riferito al solo tempo della seduta.

Ma col tempo, oltre ai numerosi attacchi di emicrania mensili, si è associato uno stato di malessere generale con nausea, un’insostenibile rigidità del collo e della parte alta della schiena con formicolio alle mani, difficoltà a sollevare la testa e dolori lancinanti alla fine del movimento, persino il dormire peggiorava il mio stato di malessere.

Quando sono arrivata anche alle vertigini durante la guida, il ricorso ad una soluzione è stata urgente e necessaria.

Ricordo il giorno in cui mi sono recata nello studio fisioterapico del Dott. Lorenzo Rossi e che alla domanda di quali fossero i miei sintomi, l’elenco dei malanni erano bagnati da lacrime.

L’approccio che ha avuto mi ha dato subito fiducia e l’aspettativa non è stata delusa infatti grazie alla sua impeccabile preparazione, la grande esperienza e la corretta diagnosi, fin dalla prima seduta il miglioramento è stato tangibile.

Il suo è un nuovo approccio alla terapia è in sinergia con il paziente: la tecnica del trigger point e le sue manipolazioni vertebrali per le quali serve una totale fiducia del paziente nella bravura e capacità del fisioterapista hanno risolto tanti episodi problematici.

Inoltre l’insegnamento di specifici esercizi da fare a casa per potenziare la muscolatura del collo e per imparare a respirare e a rilassarsi hanno migliorato lo stato generale di benessere ma soprattutto hanno nettamente ridotto sia l’intensità che la frequenza degli attacchi. Ho scoperto anche che quella che credevo essere una sinusite in realtà era provocata dal mio problema.

Spero che la mia testimonianza possa aiutare coloro che si trovano nella mia stessa situazione.

 

 

 

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Se soffri degli stessi sintomi e problematiche contattaci subito al 3474964555 o nel form in basso e ci occuperemo di te con una terapia personalizzata ed efficace!

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Caso Clinico: la storia di Micaela

Caso Clinico: la storia di Micaela

Micaela 25 anni.

La mia esperienza per il trattamento del mal di testa

Per chi non ne soffre è difficile da capire…tutti abbiamo qualche volta “il mal di testa”, però in alcuni casi c’è quella cefalea persistente che non ti lascia tregua.

Questo comporta di avere sempre con se pillole e antidolorifici e delle volte anche in piena notte tocca prendere questi farmaci; quando si tratta di “un attacco sporadico” lo si riesce anche a debellare ma delle volte capita di essere colpiti da quel mal di testa pazzesco accompagnato da nausee, giramenti di testa, disturbi alla vista, che non si riesce a far sparire…

Pare un incubo? Lo è! Alleviato a malapena da farmaci di ogni tipo, spesso comprati anche sotto suggerimento di altri “sventurati compagni emicranici”, definendoli medicinali miracolosi.

Si prende il farmaco, il dolore passa per qualche tempo e poi di nuovo ricompare , accompagnato da nausee e giramenti di testa, difficoltà a sollevare il capo e fastidio alla vista.

Per me era diventato un circolo vizioso, che anziché eliminare la mia cefalea stava aggiungendo a questo mio disturbo anche problemi allo stomaco.

Ho deciso, quindi, di percorrere un’altra strada, quella della terapia manuale.

Mi sono rivolta al mio fisioterapista di fiducia, il dott Lorenzo Rossi, che con una valutazione specifica e minuziosa ha individuato una serie di aspetti che contribuiscono al mal di testa; tra le altre cose mi ha trattato lo “sternocleidomastoideo”, il muscolo laterale del collo che può dar vita a mal di testa, torcicollo, e associato ad altre disfunzioni come vertigini e nausea.

All’inizio è stata dura proprio perché il fisioterapista andava a trattare dei punti per me molto dolorosi, sensibili ed irritati, ma l’obiettivo della terapia manipolativa era proprio quello di “cambiare” la risposta dei tessuti muscolari ed articolari della cervicale e del collo.

Durante le prime sedute, il mal di testa continuava a perseguitarmi ma con una sottile e rilevante differenza, ovvero un senso di leggerezza soprattutto nei movimenti quotidiani del mio collo! Dalla terza seduta il quadro clinico è cambiato: sono passata dai 2/3 attacchi importanti al mese ad averne al massimo uno ed in forma lieve!

Non solo, prima appena mi alzavo avevo giramenti di testa, per non parlare dei movimenti del collo che mi provocavano fastidio e nausee…ora non più!

Posso dire che il trattamento fatto, i consigli ricevuti sono stati in grado di diradare e ridurre di forza i miei attacchi di mal di testa.

Prima di intraprendere questo percorso della “Clinica del Mal di testa”, presso il nuovo centro del dott Rossi, credevo che i farmaci potessero essere l’unico rimedio a questo terribile problema…ora consiglio vivamente a tutti i miei “colleghi” di rivolgersi al centro DiversaMente Benessere e provare questa nuova modalità di trattare e curare il mal di testa.

Un centro che offre cordialità, simpatia, accoglienza e professionalità di tutto lo staff.

 Insomma, provare per credere! 

E finalmente non devo girare più con la borsa piena di medicinali!

 

 

 

 

Fratture del rachide cervicale

Fratture del rachide cervicale

 

Le fratture vertebrali non hanno un’incidenza molto alta sia nei confronti degli altri segmenti vertebrali e che di altre strutture ossee.

Non è frequente vedere questo tipo di condizioni cliniche in centri privati di fisioterapia, ma se non incorrono patologie più gravi, possono anche essere trattate da un fisioterapista esperto.

Le fratture vertebrali si dividono in due grandi gruppi:

Le fratture mieliche: tutte quelle fratture vertebrali che includono un interessamento midollare. Per le importanti conseguenze neurologiche ne derivano, come la tetraplegia, questo tipo di fratture sono trattate per lo più in centri neurologici specializzati.

Le fratture amieliche: che come suggerisce il nome, non hanno conseguenze sul sistema nervoso. Questo tipo di fratture sono trattate anche in centri privati di Fisioterapia.

 

Segni clinici di frattura cervicale

La sintomatologia è rappresentata dai seguenti fattori:

  • Atteggiamento del capo in flessione;
  • Dolore spontaneo che si accentua alla pressione del segmento lesionato;
  • Forte contrattura muscolare.

Nel caso di complicazioni al midollo spinale saranno presenti anche altri sintomi, come:

  • La tetraplegia flaccida con assenza di riflessi;
  • La paralisi vescicale e rettale;
  • La paralisi respiratoria, nel caso in cui la lesione fosse alla prima, alla seconda o alla terza vertebra;
  • La paralisi del diaframma, poiché il nervo frenico che controlla questo muscolo origina dalla terza radice cervicale.

Ci sono anche altre condizioni presenti anche nelle fratture mieliche dorso-lombari come le broncopolmoniti, le cistopieliti ecc…

Trattamento

Il trattamento delle fratture cervicali si discosta da quello delle fratture dorso-lombari poiché risulta difficile ottenere una riduzione incruenta, l’immobilizzazione infatti si effettua con una minerva gessata che si fa tenere per circa 90 giorni.

Esistono poi anche condizioni in cui è necessario l’intervento chirurgico.

L’immobilizzazione è un elemento fondamentale in ogni caso di frattura, poiché permette in prima analisi di non peggiorare le condizioni e poi di poter velocizzare i tempi di recupero, favorendo la corretta calcificazione.

La fisioterapia della frattura del tratto cervicale:

La fisioterapia successiva a una frattura vertebrale cervicale amielica ha lo scopo di rieducare il paziente al corretto movimento del corpo, in particolare del collo, al fine di poter fargli recuperare più movimenti possibili. Nei casi più lievi, se il paziente è seguito da un valido fisioterapista riesce ad ottenere un recupero motorio completo!

In ogni ciclo terapeutico il fisioterapista nel primo periodo terapeutico effettuerà un trattamento antalgico e antinfiammatorio, allo scopo di far diminuire il dolore e migliorare la mobilità dei tessuti.

Oltre alla massoterapia, nei casi in cui è possibile si applicano mezzi fisici ad alta tecnologia che dando uno stimolo biologico portano ad accelerare i tempi di guarigione come:

Dopo qualche seduta si inizia ad impostare un training di stabilizzazione, con esercizi mirati a rinforzare la muscolatura stabilizzatrice del collo che possa garantire “stabilità” al tratto cervicale che deve sostenere il cranio, uno degli elementi più pesanti del nostro corpo.

Questo è un momento molto delicato del percorso terapeutico, gli esercizi devono essere eseguiti bene affinché non vi sia alcuno scompenso, e il loro dosaggio è fondamentale per rendere l’esercizio “allenante” e non inutile o dannoso. Questo è il tempo propizio per far vincere e superare al paziente ogni forma di “paura” a muovere; (comportamento di ansia/evitamento, paura che il movimento sia dannoso)

Con il passare del tempo si iniziano ad inserire esercizi che riguardano tutta la colonna, e spaziano dal recupero dell’equilibrio al miglioramento della funzionalità.

Ricordiamo che non sempre è possibile un recupero completo per questo tipo di fratture, ma l’importante per è che avvenga il 100% del recupero possibile, per questo consigliamo sempre di rivolgersi al proprio Fisioterapista di fiducia.

 

 Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/cervicale/fratture-della-cervicale/

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Cervicalgia: cura e rimedi!

Cervicalgia: cura e rimedi!

 

Il dolore al collo (insieme al mal di schiena) è uno dei malesseri più diffusi nel mondo occidentale.

Circa il 50% della popolazione, infatti, ha sofferto di dolori cervicali almeno una volta nella vita e risulta che subito dopo la lombalgia, la depressione e i dolori articolari sia una delle patologie che abbiano creato più malesseri e che causino più anni di invalidità.

Le cause

La cervicalgia è, generalmente, un dolore localizzato in corrispondenza del collo e che, spesso, si irradia verso le braccia e le spalle.

Le cause possono essere molteplici e variegate:

  • Come conseguenza della deformazione e/o alterazione delle superfici cartilaginee intervertebrali determinate dall’artrosi e dall’infiammazione. In questo caso, può coinvolgere in maniera variabile la muscolatura, i legamenti del collo, delle spalle e i nervi cervicali che innervano le strutture sensitive e muscolari;
  • Come conseguenza di una semplice contrattura muscolare non legata a fenomeni degenerativi (quindi totalmente reversibili);
  • Cattiva postura, legata alle nostre cattive abitudini di restare a lungo sul cellulare o sul PC;
  • Come il risultato di poca attività fisica e una vita principalmente sedentaria;
  • Come conseguenza di un eventuale colpo di freddo;
  • Il risultato di posizioni assunte erroneamente durante il sonno e/o cuscini non adatti;
  • Il risultato di difetti e/o malocclusioni dentali, ovvero rapporti anomali tra i denti della mascella e quelli della mandibola;
  • Situazioni di stress eccessivo;
  • Nei casi più gravi può essere causata dalla lesione di muscoli e articolazioni del collo causati da fattori traumatici e/o sforzi eccessivi.

Cervicalgia acuta

La cervicalgia acuta è la forma più comune di dolore al collo ed è causata, spesso, da una brusca estensione dei muscoli del collo come nel cosiddetto “colpo di frusta”.

Il forte dolore al collo insieme al mal di testa e vertigini sono i tre sintomi nonché l’identikit perfetto dei tre malesseri che caratterizzano la cervicalgia acuta insieme alla nausea, alla perdita di equilibrio e ai problemi di udito.

Un buon e tempestivo trattamento ne riduce l’intensità del dolore e restituisce al collo l’abituale capacità di movimento, senza causare l’insorgenza di disturbi peggiori.

Cervicalgia miotensiva

La cervicalgia miotensiva detta anche cervicalgia da stress è una delle più frequenti cause di dolore cervicale causata, appunto, da stress psico-emotivo e da stress posturale.

Una tensione muscolare eccessivamente prolungata, infatti, può essere causa di infiammazione del tessuto muscolare, una situazione di per sé molto dolorosa.

Simile ai sintomi della cervicalgia classica, il disturbo miotensivo può essere determinato inoltre da:

  • Dolore oppressivo descritto come “un peso eccessivo sulle spalle”;
  • Dolori nell’area posteriore e laterale del cuoio capelluto fino a sfociare in vere cefalee.

Esercizi e prevenzione

Esistono diversi esercizi (sempre da verificare col fisioterapista) per allentare le tensioni cervicali o per migliorarne la mobilità e la funzionalità (alcuni esempi):

  1. In posizione eretta, inclinate lentamente il capo a destra e a sinistra.Ad ogni espirazione, sentite i muscoli allungarsi e raccogliete energia nel momento dell’inspirazione, alzando in maniera alternata le braccia. Spingete, poi, entrambi gli arti indietro.
  2. Con le mani dietro la nuca, spingi in avanti e verso il bassola testa, focalizzando l’attenzione sulla sensazione di tensione. Poi, con una mano sul capo cerca di esercitare una trazione laterale verso destra e sinistra, mantenendo ben ferme le spalle.

Per prevenire la cervicalgia risulta molto utile:

  • Evitare di tenere posture sbagliate per un tempo prolungato. I muscoli si adattano alla posizione assunta: assumendo una posizione sbagliata, il muscolo tende ad accorciarsi e, attraverso la contrazione, ha un ridotto apporto di sangue e ossigeno che causano dolore, sensazione di bruciore e rigidità (i sintomi tipici della cervicalgia);
  •  Imparare a rilassarsi è indispensabile per “sopravvivere” a questo disturbo, portando innumerevoli benefici;
  • La fisioterapia è sicuramente una ottima soluzione di cura e/o di prevenzione.

E’ importante ricordare di evitare le soluzioni fai da te e farsi consigliare dal proprio fisioterapista di fiducia, che saprà consigliarvi al meglio.

 

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https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/cervicale-cura-e-rimedi-per-la-cervicalgia/

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Dolori da postura

Dolori da postura

La postura è il modo in cui il nostro corpo si posiziona nello spazio circostante per reagire alla forza di gravità.

Esistono moltissime tipologie differenti di posture, che variano a seconda della posizione (in piedi, seduta, sdraiata), dal tipo di movimento che si sta eseguendo e dalla persona presa in esame.

Al giorno d’oggi, il tipo di vita che conduciamo più o meno tutti, molto sedentaria e con alto carico di stress ci porta spesso ad assumere forme posturali che non sono benefiche per il nostro organismo (pensiamo a quanto sono ancora più invalidanti in queste giornate chiusi in casa!).

Ovviamente se assumiamo una postura poco idonea al nostro organismo per molte ore al giorno, per molti giorni all’anno e per molti anni, inizialmente si potranno avere dolori occasionali ma a lungo andare porta a delle vere e proprie deformità articolari dalle quale è difficile uscirne, anzi talvolta è praticamente impossibile, basta pensare a molte persone anziane con la schiena curva e flessa in avanti.

sintomi di un’alterata postura del collo sono:

  • Mal di testa: possono essere dolori che dal collo si protraggono nella parte posteriore del cranio, oppure che sono riferiti in punti della testa come la fronte, o gli occhi dove ci sono alcuni punti di dolore riferito che derivano dal muscolo sternocleidomastoideo;
  • Vertigini: delle alterazioni posturali e di movimento del tratto cervicale, in particolare della parte alta, possono alterare alcune informazioni propriocettive che giugno al sistema nervoso centrale, che reagisce producendo vertigini e problemi di equilibrio;
  • Dolore locale: che è presente sia alla palpazione che al movimento.
  • Dolore irradiato nel tratto dorsale, ci sono dei punti trigger in prossimità delle scapole che derivano da problematiche del tratto cervicale;
  • Cervicobrachialgia: dolore che dal tratto cervicale si irradia lungo l’arto superiore, anche fino alla mano, nel territorio innervato da uno o da tutti i nervi del plesso brachiale.

Possibili cure

Per trattare questo tipo di condizioni è necessario che il fisioterapista esegua una valutazione iniziale in cui possa valutare a quale distretto appartenga quella determinata sintomatologia.

Una volta effettuata la valutazione il trattamento fisioterapico, per qualsiasi distretto della colonna, si compone di tre elementi:

  • Terapia manuale: esistono moltissime scuole differenti in Italia che spaziano dalla filosofia osteopatica alle scuole anglosassoni e/ australiane. Molti fisioterapisti oggi eseguono trattamenti integrati in cui utilizzano tecniche appartenenti a scuole differenti.
  • Mezzi fisici: laser, ultrasuoni, elettroterapiatecarterapia, pompa diamagnetica, interix, terapia con vibrazioni ecc…
  • Esercizi terapeutici: esercizi di allungamento, esercizi di rinforzo, esercizi di propriocezione, esercizi di equilibrio, ecc..

 

Come prevenire i dolori posturali

 

Le condizioni dolorose del tratto dorsale consistono in un dolore locale che può essere in un punto specifico oppure in un’area. Solitamente è unilaterale ma può a volte può irradiarsi fino in testa, sul braccio o lungo le coste.

Quelli del tratto lombare invece possono essere:

  • Dolore a fascia bilaterale: che solitamente è causato dal disco intervertebrale;
  • Dolore puntiforme: causato dalle faccette articolari o da una contrattura;
  • Dolore che si irradia lungo l’arto inferiore. Questa tipologia di sintomo può riguardare un trigger point, la lombosciatalgia o la lombocruralgia.
    La lombosciatalgia è data dal dolore in sede lombare che si irradia lungo la regione dell’arto inferiore innervata dal nervo sciatico che è quella postero laterale, mentre la lombocruralgia è data da dolore in sede lombare e irradiato lungo il distretto innervato dal nervo crurale, che sarebbe l’area anteriore della coscia. 

Non esiste un metodo miracoloso in grado di prevenire le condizioni dolorose date da un’alterazione posturale, ma sicuramente tanti piccoli accorgimenti.

Per prima cosa sarebbe bene andare dal tuo fisioterapista di fiducia per fare una valutazione di controllo e prendere consapevolezza del tipo di postura che assumi.

Dopo di che, una volta che sai su quali aspetti puoi migliorare, il fisioterapista ti saprà consigliare gli esercizi e le posture che fanno al tuo caso.

Ricordati sempre di mantenere le curve fisiologiche: se sei molte ore seduto in macchina o a lavoro utilizza un cuscino lombare da applicare dietro la schiena, quando vedi i messaggi al cellulare tira più su la mano in modo da non dove essere piegato troppo in avanti con la testa.

Tutto questo, se affiancato da un’attività sportiva regolare e da un regime alimentare sano ti aiuterà a mantenerti in ottime condizioni.

Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/cervicale/dolori-da-postura/

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